I PESCI DEL TIRRENO E DELL’ADRIATICO
Il pesce – pescato in giornata – viene recapitato frequentemente presso il nostro esercizio. La sua pelle brillante, le branchie rosse e l’occhio vivo ci fanno riconoscere a prima vista la sua freschezza, mentre l’etichettatura ne certifica la qualità. Le varietà di pesce che più frequentemente trattiamo sono lo scorfano, la gallinella, la mormora, il pesce San Pietro, il polpo, sardina, il tonno, la triglia, la ricciola e molte altre specie. Non mancano mai crostacei e molluschi come cozze, vongole, i ricci di mare; scampi, granchi, gamberetti, gamberoni, capesante, calamari, seppie.
La frittura di paranza
… è una frittura di pesce di piccolo taglio diffusa in molte zone d’Italia. Prende il nome dalla paranza, che è una tipica barca da pesca per la pesca a strascico comunemente impiegata dalle marinerie italiane. È di solito fatta con merluzzetti, triglie, sogliolette, suace, ma possono esservi anche altre varietà di pesce di piccolo taglio, come alici, mazzoni, retunni o vope.
La frittura viene fatta passando il pesce nella farina, quindi friggendolo rapidamente nell’olio bollente e poi asciugandolo su carta assorbente. La frittura di pesce va mangiata caldissima.
La qualità delle nostre materie prime
Tutte le nostre materie prime vengono selezionate con cura e passione. In particolare il pesce, che viene acquistato solamente dai nostri fornitori di fiducia e per il quale abbiamo una vera e propria ossessione.
Consulta la pagina dedicata alla qualità del pesce per saperne di più
La “nostra” cucina siciliana
La cucina siciliana è l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Sicilia fin dall’antichità ed è strettamente collegata alle vicende storiche, culturali e religiose dell’isola. Già dai tempi dell’Antica Grecia in Sicilia si andava sviluppando uno stile ben preciso di abitudini culinarie che col passare dei secoli si è arricchito di nuovi sapori e di nuove pietanze, seguendo le vicissitudini storiche dell’isola mediterranea.
L’ identità gastronomica
Si tratta quindi di una cultura gastronomica regionale che mostra tracce e contributi di tutte le culture che si sono stabilite in Sicilia negli ultimi due millenni, tramandata di generazione in generazione oltre che in ambito letterario, motivo che spiega perché alcune ricette, di origine antichissima, sono tutt’oggi preparate e servite a tavola con frequenza.
Nel contesto generale si può affermare che la cucina siciliana sia motivo di riconoscimento e identità comune per i siciliani e, nell’epoca moderna, un motivo di attrazione turistica. Con l’effetto dell’emigrazione all’estero, questa cucina è stata esportata in molte località, distanti dalla terra d’origine. Complessa ed articolata, la cucina siciliana è sovente ritenuta la più ricca di specialità e la più scenografica d’Italia. Alcuni dei cibi più noti, diffusi non solo a livello regionale ma addirittura mondiale, sono la cassata siciliana, il cannolo siciliano, la granita e le arancine.
Grazie al suo clima mite, l’isola è ricca di spezie e piante aromatiche; origano, menta, rosmarino, fanno quotidianamente parte dei condimenti siculi. Il terreno fertile produce arance e limoni in grande quantità. Mandorle, ficodindia, pistacchio e olive sono altri simboli culinari nei quali l’isola eccelle.
Nonostante nell’insieme il carattere alimentare di tale cucina risulti unificato, una sua caratteristica è quella di avere per ciascun territorio, se pur di ridotto perimetro o di vicinanza ad un altro territorio, delle pietanze culinarie circoscritte a quella determinata area, per cui la stessa ricetta diventa quasi introvabile spostandosi in un’altra zona dell’isola. Nella maggior parte dei casi si tratta di varianti della stessa ricetta regionale, ma in alcuni casi questi cibi, come ad esempio le panelle palermitane o i muccunetti di Mazara del Vallo, hanno una preparazione e una commercializzazione rilevata solo nella loro zona di origine. Tale caratteristica alimentare ha portato spesso ad una divisione culinaria tra Sicilia occidentale, Sicilia centrale e Sicilia orientale.